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Un successo di pubblico la 65esima stagione lirica sassarese
9 DICEMBRE 08
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Anche il prossimo anno, nonostante i tagli, saranno quattro i titoli delle rappresentazioni.
Una stagione lirica di successo, con prime recite che hanno fatto registrate quasi tutto esaurito; a questo si aggiunga il grande consenso ottenuto dal Marino Faliero (regia di Marco Spada) nella rappresentazione bergamasca al Teatro Bergamo Musica Festival ´G. Donizetti´, teatro con il quale l´opera era in coproduzione. Ed è stata proprio la collaborazione e la coproduzione con altri enti teatrali a distinguere la stagione che volge al termine e che ha consentito di portare a Sassari quattro titoli di pari impegno (in precedenza tre titoli e un´opera più breve) con un contenimento di costi.
La nuova stagione, che si aprirà ad ottobre 2009, vedrà sempre quattro grandi titoli, a dimostrazione di un trend segno di una maturità e una crescita che l´Ente auspica poter confermare anche in futuro. [quote]Nel 2009 – ha affermato il presidente dell´Ente Concerti Marialisa de Carolis, Alessando Bisail, durante la conferenza stampa di questa mattina di resoconto sulla stagione 2008 e presentazione della prossima – l´Ente concerti di Sassari, che come tutti i teatri dovrà destreggiarsi per i tagli della Finanziaria, potrà contare su un contributo, se pur modesto per la propria attività, da parte della Banca d´Italia[/quote]. Le riduzioni al fondo unico dello spettacolo interesseranno appunto anche Sassari, che soffrirà circa 100mila euro di tagli.
Già da quest´anno l´Ente ha comunque fatto i conti con un budget non elevato e nonostante tutto i risultati sono stati notevoli. [quote]Le nostre produzioni sono state curate con attenzione e professionalità – sottolinea Alessandro Bisail – e ci hanno consentito di realizzare un programma prestigioso[/quote].
Gli fà eco il direttore artistico dell´Ente, Marco Spada: [quote]La stagione ha dato grande soddisfazione. Abbiamo avuto quattro titoli di cui due coproduzioni, il risultato è un prodotto che conferma il nostro teatro come teatro di qualità, che soddisfa il pubblico e lo radica ulteriormente nella città[/quote]. Parlano da soli i numeri dei presenti, quasi 8.500 spettatori, in crescita del 10 per cento circa rispetto allo scorso anno.
Per Spada la stagione 2008 è anche una scommessa vinta: [QUOTE]La nostra sfida era quella di portare opere di spessore, ancorché poco conosciute al pubblico. E il successo è arrivato e lo testimonia il Marino Faliero. Questa ci pare una strada che si può percorrere perché mostra di avere un vero interesse musicale[/QUOTE].
Dall´Ente assicurano quindi un grande impegno per garantire alla città la prossima stagione lirica con quattro titoli.
[QUOTE]Stiamo avviando una serie di contatti con Istituti cittadini di alta cultura – aggiunge Bisail – tra questi il Conservatorio Luigi Canepa e l´Accademia delle belle arti[/QUOTE].
La stagione 2008 è stata caratterizzata anche da conferme per cantanti, direttori d´orchestra, registi, scenografi e light designer. Tra i cantanti appunto il tenore di Porto Torres Francesco Demuro che, dopo il trionfo ottenuto a Sassari nel 2007 con l´edizione della Luisa Miller (opera della quale di recente a Sassari è stato presentato il Dvd edito dalla casa discografica ´Bongiovanni´), ha convinto la critica vestendo i panni di Rodolfo nella Bohème. Al Verdi è tornata per la seconda volta anche il soprano brindisino Rachele Stanisci, lo scorso anno al fianco di Demuro proprio nella Luisa Miller, ad ottobre è stata una splendida Elena, la moglie del doge, nel Marino Faliero.
I direttori d´orchestra hanno ben figurato nel golfo mistico del Verdi, a partire dai giovani Bruno Cinquegrani, che ha diretto l´orchestra nel Marino Faliero, e Gianluca Marcianò, nella Pietra del paragone, per arrivare ai più esperti Marcello Rota, direttore d´orchestra di fama internazionale, che al Verdi ha diretto I Puritani di Bellini, e Julian Kovatchev, che in questi giorni dirige La Bohème.
Apprezzate le new entry di giovani artisti: si sono sfidati a distanza Ivan Magrì (Fernando nel Marino Faliero) e il coreano Ji Myung Hoon (Arturo Talbo ne I Puritani). Ha incantato la bravura di Grazia Doronzio, Mimì nella Bohème. Quindi ancora apprezzati il bravo soprano Daniela Pini (Clarice) e il basso Mirco Palazzi (Conte Asdrubale) in La pietra del paragone. Quindi ancora tra i giovani si sono distinti nel Marino Faliero Luca Grassi (Israele), Leonardo Gramegna (Leoni), Paola Spissu (Irene), Domenico Menini (Strozzi e un gondoliere), Giuseppe di Paola (Beltrame), Enrico Marchesini (Pietro), Aleksander Stefanosky (Vincenzo) e Luca Dall´Amico (Steno). Quest´ultimo ha ben figurato anche nella Bohème accanto a Simone del Savio (Marcello), Diana Mian (Musetta) e Matteo Ferrara (Schaunard), che ha riscosso un buon successo anche nei panni di Pacuvio nella Pietra del paragone. Quest´opera ha visto il successo personale anche di Riccardo Novaro (il giornalista-fotografo Macrobio), Francesca Pierpaoli (Aspasia), Paola Cigna (Fulvia) e Leonardo Caimi (Giocondo). Buone anche le interpretazioni di Dario Benini, prima come Fabrizio nella Pietra del paragone quindi Benoit nella Bohème. Non hanno tradito le attese inoltre le interpretazioni ´stellari´ del basso Giorgio Surian, che ha debuttato a Sassari nel ruolo del doge Faliero, quindi del soprano australiano Jessica Pratt ne I Puritani.
Piace ai critici e al pubblico giovanile la Pietra del paragone per la regia del sassarese Gianni Marras, che esordiva proprio con l´opera di Gioachino Rossini nella sua città natale.
Conquista invece il pubblico tradizionalista I Puritani di Bellini, che ha visto all´opera il regista Paolo Panizza, storico assistente di Pier Luigi Pizzi.
Un vero e proprio successo tra il pubblico dei giovani per la Bohème di Puccini per la regia di Aldo Tarabella. Il pubblico sassarese ha comunque apprezzato le recite attribuendo calorosi applausi agli artisti.
Notevole il successo anche della critica per il Marino Faliero che ha visto al lavoro un trio affiatato: Marco Spada (il direttore artistico dell´Ente concerti ´Marialisa de Carolis´) alla regia, Alessandro Ciammarughi che ha curato le scene e i costumi, quindi Giovanni Pirandello alle luci.
Del Marino Faliero la critica nazionale ha scritto: Al Teatro Verdi l´Ente Concerti Marialisa de Carolis Marin Faliero non poteva essere servito meglio: iniziando da uno spettacolo di rara suggestione, essenziale sì, ma elegante fluido e drammaturgicamente centrato. Della città lagunare s´è colta l´essenza in una luce che trasfonde dai colori rami dell´Arsenale, dove si calafatano realmente le barche, al verde putrido del labirinto di canali tra cui si tramano congiure e si incrociano duelli. Pregevole la scena fissa, incombente muro ad elisse, creata da Alessandro Ciammarughi che pure ha firmato i preziosi costumi, in velluto rosso e porpora per i nobili, in toni bruni, con ritagli di cuoio per la plebe. Indispensabile e sempre a fuoco nel rendere con efficacia le varie atmosfere l´illuminazione di Giovanni Pirandello.
La regia di Marco Spada punta sulla recitazione del singolo […]. L´assenza voluta di orpelli, […], è un´apprezzata nota di coscienza stilistica e pulizia formale, qualità che rendono ancor più lodevole uno spettacolo gestito in economia, ma pensato alla grande e che avrà acquistato maggior respiro nelle successive riprese nel più spazioso Teatro Donizetti di Bergamo.
La parte musicale poi, più che convincente, ha conquistato. (Da L´opera di novembre 2008, Anno XXII, N. 231, Congiure e tradimenti tra le ombre della Laguna di Andrea Merli).
E ancora: L´allestimento di Marco Spada (direttore artistico dell´Ente) e Alessandro Ciammarughi rappresenta quanto di meglio si possa fare oggi (con un budget limitato) nel repertorio proto-romantico. Costumi ben indovinati che evitano le trappole della minuziosa ricostruzione storica ma creano la giusta atmosfera d´epoca; una scena color rame, trasformata continuamente attraverso una sapiente illuminazione, dove linee curve e linee rette si incrociano in modo da mettere sempre a fuoco l´azione. Bella l´interazione tra i solisti – stilizzata ma intensa – e molto flessibile l´impiego del coro, che talvolta agisce come se ci fosse la [QUOTE]quarta parete[/QUOTE] stanislavskiana al posto della platea e altre volte affronta il pubblico con schiettezza teatrale. Il contributo del direttore, il napoletano Bruno Cinquegrani, è stato determinante: sotto la sua bacchetta anche l´Orchestra dell´Ente Marialisa De Carolis è diventata uno strumento drammaticamente affilato, capace di assicurare una sicura inquadratura ritmica a chi stava in palcoscenico. (Da Musica di novembre, numero 201, Marino Faliero di Stephen Hastings).
Quindi ancora: L´allestimento di Marco Spada e Alessandro Ciammarughi ha fatto centro. (Da Libero, Un Donizetti doc alla corte della Serenissima, di Giovanni Gavazzeni, 2 novembre 2008).
Si conferma infine il rapporto tra Ente lirico sassarese e le Corali ´Luigi Canepa´ di Sassari, diretta da Antonio Costa, e ´Santa Cecilia´ di Sassari, diretta da Gabriele Verdinelli.
LA NUOVA STAGIONE
La stagione 2009 proseguirà quindi sulla scia dei quattro titoli. Ad aprire le rappresentazioni sarà il Macbeth, la decima opera lirica di Giuseppe Verdi. La prima rappresentazione di Macbeth ebbe luogo a Firenze, al Teatro della Pergola, il 14 marzo 1847, direttore d´orchestra il Maestro Alamanno Biagi. Il libretto era di Francesco Maria Piave con interventi di Andrea Maffei. L´edizione che sarà rappresentata a Sassari è quella del 1865, rimaneggiata da Verdi per il teatro di Parigi.
A Sassari, per interpretare Lady Macbeth, ci sarà il soprano cagliaritano Paoletta Marroccu.
A seguire la Cenerentola di Gioachino Rossini. La prima rappresentazione si tenne a Roma, Teatro Valle, il 25 gennaio 1817. Il libretto era di Jacopo Ferretti. Si tratta dell´ultima opera comica di Rossini.
Il giro di boa della stagione numero 66 lo farà La Cecchina ossia la buona figliola, dramma giocoso in tre atti musicato da Niccolò Piccinni su libretto di Carlo Goldoni (che utilizzò lo pseudonimo di Polisseno Fegejo). Debuttò il 6 febbraio 1760 al Teatro delle Dame di Roma con un grandioso successo.
Concluderà la stagione lo farà la Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti su libretto di Salvadore Cammarano. Andò in scena per la prima volta il 26 settembre 1835 al Teatro San Carlo di Napoli.
Gradito ritorno a Sassari, nella parte di Sir Edgardo di Ravenswood, è quello del tenore portotorrese Francesco Demuro. La regia sarà di Marco Spada.
Alcuni dati storici a disposizione
Il Macbeth andò in scena a Sassari nella stagione lirica del 1984 (interpreti: L. Montefusco, R. Bakocevic, C. De Bertoli, G. Caputi, F. Labò, G. Mastino, T. Rovetta, G. Malfatti; direttore Alberto Peyretti, che aveva appena assunto la direzione artistica dell´Ente sassarese; regista Luciano Damiani).
La Lucia di Lammermoor è andata in scena a Sassari nelle stagioni liriche del 1954 (interpreti: F. Ottaviani, M. Filippeschi, A. Mineo, S. De Tommasi, E . Achilli, G. Lollini, E. Variati; direttore Franco Patané; regista Fernando Benassi), quindi ancora nel 1965 quando aprì la stagione (interpreti: M.L. Cioni, G. Poggi, G. Fioravanti, W. Artioli, A. Nosotti, E. Barcis; direttore Nino Bonavolontà che per 18 anni fu anche direttore artistico dell´Ente Concerti, regista Dario Della Corte), ritornò nel 1977 (interpreti: C. Albanese, O. Garaventa, G. Fioravanti, E. Marini, A. Pedroni, C. Terni, G. Di Rocco; direttore Ferruccio Scaglia; regista Beppe De Tommasi) e nel 1986 (L. De Corato, G. Devinu, S. Fisichella, G. Mastino, C. De Bortoli, S. Moyso, T. Pane; direttore Alberto Peyretti che nella stessa stagione diresse anche il Werther, dal 1984 era direttore artistico dell´Ente; regista Antonello Madau Diaz). L´ultima rappresentazione a Sassari è del 1995.
La Cenerentola venne rappresentata al Verdi di Sassari nelle stagioni 1970 (interpreti: E. Buoso, A. Rinaldi, C. Badioli, A.M. Balboni, G. Delle Molle, M. Parutto, P. Clabassi; direttore Pier Luigi Urbini; regista Marcella Govoni) e 1978 (interpreti: B.M. Casoni, E. Palacio, P. Montarsolo, A. Rinaldi, M. Truccato Pace, S. Alaimo; direttore Alberto Peyretti; regista Beppe De Tommasi). Anche per questa l´ultima rappresentazione risale al 1995.
Per La Cecchina invece si tratta di una vera e propria novità per il Teatro di Sassari.
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