In 200 per capire Turandot

12 OTTOBRE 17

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conferenzaUn pubblico mai visto per unapresentazione dell´Ente Concerti “De Carolis”: erano circa duecento glispettatori che hanno potuto conoscere ogni sfumatura di Turandot, di GiacomoPuccini, dalle parole di Paolo Gavazzeni, regista e direttore artistico di SkyClassica HD. Nella Sala Sassu del Conservatorio di Sassari, Gavazzeni ha tratteggiatol´ultima opera di Puccini, lasciata incompiuta per la morte dell´autore, in unincontro aperto al pubblico voluto dalla nuova direzione artistica di StefanoGarau. Scommessa vinta anche per l´orario mattutino della presentazione, che haconsentito a un centinaio di studenti – in larga parte del liceo musicale – dipoter partecipare, accompagnati dagli insegnanti: un esempio di integrazionetra l´Ente Concerti e le istituzioni della città. All´incontro, moderato dallamusicologa Paola Cossu, hanno partecipato anche il regista e il direttored´orchestra della Turandot “sassarese”, Filippo Tonon e Francesco Ivan Ciampa.Puccini, ha spiegato Gavazzeni,raccoglie il testimone del melodramma dopo la morte di Verdi, ma a differenzadel predecessore racconta storie di gente comune, i sentimenti del popolo; anchein Turandot, che sebbene sia ambientata “ai tempi delle favole” e racconti dire, principesse e imperatori riporta in loro sentimenti semplici, vicini alnostro sentire umano. E proprio sulla centralità del personaggio dalle piùumili origini, la serva Liù, hanno concordato con Gavazzeni anche regista edirettore: “Il suo ruolo – ha detto Ciampa – è fondamentale per Puccini; non èun caso che l´ultima parola che il compositore metta in musica è ‘poesia´, cioè quello che ha sempreavuto come faro. La sua grandezza è che riesce a creare straordinarie paginepoetiche anche quando suonano quattro persone, tre violoncelli e un flauto”.Molto si è parlato del finaleincompiuto: per la morte del compositore, certo, ma anche per un´intrinsecaimpossibilità di tradurre il mutamento di Turandot, da principessa di ghiaccioad “ardente d´amore”, come la desidera Calaf. L´incompiutezza, è stato detto, èdata anche dalla sofferenza dell´autore, quasi incapace di sciogliere il“quarto enigma”: rendere in musica il finale di Turandot. Un titolo “emotivamente immenso, commovente”, ha spiegatoil regista Filippo Tonon, “in cui mi sono fatto guidare dalla musica e daltesto, immaginando una Turandot intrappolata nel proprio meccanismo, in cui larealtà è modificata proprio per non interrompere il suo gioco mortale, e che sisente perduta quando Calaf lo risolve”.

L'opera

Turandot

Turandot

Manca dal 2000 a Sassari Turandot, l'ultima, enigmatica opera di Giacomo Puccini. Allora fu una "prima" per l'Ente Concerti, che mai l'aveva proposta nella sua cinquantennale storia: in...

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