I giovani in scena per cantare Rota

26 SETTEMBRE 19 / La Nuova Sardegna

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di Monica De Murtas

SASSARI Inizia dai giovani la stagione lirica 2019 del De Carolis che ha presentato ieri al liceo musicale e coreutico "Azuni", nel tradizionale incontro con il cast, tutti i dettagli e le curiosità legate alla prima opera in cartellone: "Il Cappello di paglia di Firenze" di Nino Rota.La produzione, che coinvolge molti giovani cantanti sardi, è stata proposta nel pomeriggio al Teatro Comunale nella tradizionale anteprima dedicata ai ragazzi delle scuole. La farsa musicale in quattro atti andrà in scena domani alle 20,30 e domenica alle 16,30 al Comunale in prima esecuzione assoluta in Sardegna. «Rota compose "Il Cappello" nel 1946 - ha spiegato la musicologa Paola Cossu - molto prima di dedicarsi alle musiche da film per cui divenne celebre. Scrisse per quest'opera anche il libretto aiutato dalla madre Ernesta Rinaldi alla quale era legatissimo e che partecipò anche alla composizione delle musiche». Ispirata alla commedia teatrale "Un chapeau de paille d'Italie" dei francesi Labiche e Michel (1851) "Il cappello" andò in scena al Teatro Massimo di Palermo soltanto nove anni dopo la sua composizione. «Ne "Il cappello" non solo c'è la mano di uno dei nostri musicisti con le carte più in regola, ma c'è il teatro d'opera all'italiana, c'è la caratterizzazione tematica dei personaggi, un ottimo strumentale, la tornitura e la grazia dei particolari, una fantasia teatrale sempre imbroccata». Così lo scrittore Giorgio Vigolo definiva, in una pubblicazione del 1955, il capolavoro di Rota. Alcune arie del funambolico e brioso "Cappello" sono state interpretate nel corso dell'incontro da alcuni dei protagonisti in scena: i cantanti Mauro Secci, Ilaria Vanacore, Aloisa Aisemberg e Marco Bussi.«Abbiamo ambientato l'opera di Rota, autore di immortali colonne sonore in uno studio cinematografico dell'epoca del muto - dice il regista Lorenzo Maria Mucci - poteva sembrare una banalità ma è stato quasi naturale, tanti elementi riconducevano al cinema. "Il Cappello" di Labiche e Michel ad esempio fu anche un capolavoro del muto nell'opera di Renè Clair del 1927».La vicenda gioca su una divertente commedia degli equivoci. Il cappello di una donna viene mangiato dal cavallo del protagonista, un giovane parigino, nel giorno delle sue nozze. Soltanto dopo che avrà recuperato un copricapo uguale a quello andato distrutto, il novello sposo potrà finalmente congedare gli invitati, un tirannico suocero, la padrona del cappello col suo amante e il gelosissimo marito e ritirarsi con l'amata. Le scene sono di Emanuele Sinisi, i costumi di Massimo Poli e il disegno luci di Tony Grandi. Nel cast Mauro Secci (Fadinard), Ilaria Vanacore (Anaide), Francesco Leone (Nonancourt), Marco Puggioni (Felice), Gianluca Moro (Vezinet) con Elisabetta Scano (Elena). A loro si aggiungono Marco Bussi (Beaupertuis), Aloisa Aisemberg (la baronessa di Champigny), William Hernandez (Emilio), Bruno Lazzaretti (Achille di Rosalba, una guardia) e, a completare il cast, Veronica Abozzi (la modista) e Fabrizio Mangatia (il caporale). L'Orchestra dell'Ente concerti sarà diretta da Federico Santi, mentre il Coro dell'Ente è preparato da Antonio Costa.

L'opera

Il cappello di paglia di Firenze

Il cappello di paglia di Firenze

Una deliziosa commedia in musica mai eseguita in Sardegna apre la Stagione lirica dell'Ente Concerti di Sassari, a quarant'anni dalla scomparsa del compositore Nino Rota, famoso soprattutto...

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